I Netanyahu spendaccioni: scoppia la polemica

Israele

di Ilaria Myr

JAPAN-ISRAEL-DIPLOMACYManca poco meno di un mese alle elezioni israeliane, e la  campagna elettorale israeliana si accende più che mai: accuse, spot al vetriolo e parodie contro i rivali, sono all’ordine del giorno. Forse però Beniamin Netanyahu, che guida le previsioni, non si aspettava di essere proprio ora lui stesso al centro di uno scandalo economico.

Il Controllore di stato Joseph Shapira ha infatti stilato un rapporto in cui si sostiene che tra il 2009 e il 2013 – con Benyamin Netanyahu primo ministro di Israele – le residenze del premier a Gerusalemme e Cesarea hanno avuto spese ”eccessive” per la pulizia e il mantenimento. Tutti i dettagli sono ben riportati nell’articolo di Falafel Cafè.

In realtà, questo fulmine non arriva proprio a ciel sereno per Bibi, che già diverse volte si è trovato nel mirino per le spese esagerate fatte con i soldi dei contribuenti. Solo pochi mesi fa Bibi e la coniuge sarah sono saliti al centro della polemica per il “Bakbuk Gate”, lo scandalo delle bottiglie, che ha come protagonista la moglie Sarah impegnata nel riscuotere personalmente i soldi dei vuoti a perdere delle bottiglie di vetro. Tutto nasce dalla denuncia di Meni Naftali, l’uomo che ha gestito il palazzo ufficiale tra il 2011 e il 2012. Naftali sostiene che Sara Netanyahu – già in passato al centro di accuse per il suo comportamento isterico e le angherie nei confronti del personale di servizio – pretendeva che i suoi assistenti riportassero i vuoti a rendere al supermercato e le consegnassero i 10 centesimi del deposito: quelle bottiglie erano state acquistate con i soldi dei contribuenti israeliani. In questo modo la moglie del premier sarebbe riuscita ad intascare 4000 shekel, poco più di 900 euro. Ma secondo alcuni giornali la somma sarebbe decisamente più alta. E sensibilmente alte risulterebbero anche le spese per l’acquisto, sempre con denaro pubblico, di vino e bevande da parte dei coniugi Netanyahu.

E che dire della questione del “gelato”, uscita già nel 2013: secondo il settimanale economico Calcalist la famiglia aveva speso per il dolce freddo ben 10 mila shekel (un po’ più di duemila euro).

Tutto ciò sembra però non minacciare il primo posto di Netanyahu nelle previsioni di vittoria delle prossime elezioni.

Non resta che stare a vedere.