Ebraismo portoghese. Dopo secoli di oblio, primi segni di rinascita

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di Roberto Zadik

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Una funzione nella sinagoga Mekor Haim a Porto

Il Portogallo così come la Spagna sono stati Paesi storicamente pieni di tradizione ebraica e di storia, di persecuzioni e di marranesimo e dal 1492, anno della famosa “Cacciata degli ebrei spagnoli” – dalla quale discendono la maggioranza dei cosiddetti “Sefarditi” poi emigrati in Nordafrica e in Medio Oriente, dal Marocco, alla Turchia – non c’è più stata una presenza ebraica rilevante.

Ma ultimamente le cose stanno cambiando. In questi giorni, il sito israeliano “Times of Israel” ha riportato la notizia che circa 200 ebrei, un venerdì sera, lo scorso 29 gennaio, si sono ritrovati nella cittadina di Porto davanti alla sinagoga “Mekor Haim” per celebrare tutti assieme lo Shabbat. Un evento importante dove gli ebrei presenti hanno dimostrato forte attaccamento all’ebraismo e alle loro radici, tirando fuori un antico Sefer Torah e danzando gioiosamente sia gli uomini al piano terra che le donne sopra.

Il rotolo della Torah che è stato utilizzato è molto prezioso, redatto a Gerusalemme e completato a Londra, esso è decorato con pietre preziose e di grande pregio ed è arrivato a Porto solo alcune ore prima dell’evento che è stato descritto come il più grande raduno ebraico in Portogallo dai tempi dell’Inquisizione.  Un’ occasione unica e molto emozionante: a Porto vivono solamente cento ebrei, dove turisti loro correligionari provenienti da vari Paesi, inglesi, israeliani, turchi, sono confluiti nella sinagoga per festeggiare l’inizio di una vita ebraica dinamica in Portogallo.

Ma com’è stato possibile questo avvenimento? Grazie a una legge approvata all’unanimità dal Parlamento portoghese l’ano scorso che permette agli ebrei di chiedere la cittadinanza portoghese a condizione che dimostrino che le loro famiglie sono state espulse dal Portogallo ai tempi dell’Inquisizione. Queste informazioni religiose devono essere poi verificate e certificate in un documento pubblicato dalla comunità di Porto o di Lisbona. Ovviamente ci vogliono determinati requisiti e i candidati devono poi aspettare fino a sei mesi prima di ottenere una risposta officiale ed essere regolarizzati.

Questa legge da un lato si è rivelata positiva ma ha subito diverse critiche per l’eccesso di rigore, tanto che Leon Amiras, esperto di immigrazione l’ha definita “inutilmente complicata”.  Infatti dall’ottobre del 2015 solamente tre su più di 200 candidati hanno ottenuto la cittadinanza, mentre la comunità ebraica di Porto ha dichiarato al sito “Times of Israel” che a dicembre ha certificato i candidati di 28 paesi fra cui la maggioranza di essi vengono dalla Turchia e per molti di loro questa è stata la prima volta in cui sono tornati alle origini visitando il Portogallo.

Ci sarà dunque una rinascita della vita ebraica in Portogallo? Questo è ancora tutto da vedere, ma sicuramente il recente raduno ebraico a Porto ha acceso una speranza in questo senso. Molto soddisfatti dell’atmosfera e dell’accoglienza, alcuni degli ebrei presenti, come il rabbino londinese Doron Achiel, hanno dichiarato di non aver avuto nessun problema di antisemitismo nella loro visita in Portogallo e di aver indossato tranquillamente la loro kippà senza nessuna aggressione o commento. A questo proposito, Michael Rothwell, portavoce della comunità di Porto, ha confermato questa impressione dichiarando che la situazione in Portogallo è tranquilla e i membri della Sinagoga non hanno subito nessun episodio di antisemitismo.

Il Portogallo appare, dunque, per il momento, come una isola felice nel tormentato panorama francese, ungherese e europeo. Un altro membro dell’incontro, Keren Mizrahi, turco di Istanbul, è rimasto talmente soddisfatto dell’accoglienza portoghese che vorrebbe lasciare la Turchia. Questo sentimento l’ha spinto a chiedere la cittadinanza portoghese e egli sta ancora aspettando l’approvazione ufficiale da parte delle autorità. Qualcosa sta lentamente cambiando nella vita ebraica portoghese e diversi gruppi studenteschi e scolastici stanno visitando la sinagoga di Porto e il museo per imparare insegnamenti e storia del popolo ebraico.

Ma com’è la situazione degli ebrei in Portogallo attualmente? A Porto attualmente vivono cento ebrei che provengono da 17 Paesi diversi e la comunità attualmente ha forti legami con gli ebrei ortodossi di Londra e molti suoi membri vivono nel Regno Unito per la maggior parte dell’anno. Per questo trovare un minian per la preghiera del venerdi sera è stato possibile finora solo col sostegno degli ebrei britannici che vivono li e grazie alla tenacia e all’attaccamento alle tradizioni delle persone del luogo. Tanti sono i progetti per il futuro di questa piccola e vitale comunità di Porto. Recentemente è stata restaurata la sinagoga e inaugurato un bagno rituale e la comunità sta pensando alla realizzazione di un cimitero ebraico alla periferia della città e di una scuola religiosa. Nonostante la tante difficoltà.

La sinagoga di Porto e la recente visita di un gruppo ebraico ha contribuito a rivitalizzare la vita ebraica portoghese. Essa è stata definita, dalla presidentessa della Comunità di Porto, Isabelle Lopez “il centro della vita comunitaria” mentre altri membri della comunità ebraica si definiscono molto fieri della loro eredità e della loro identità. Staremo a vedere quello che accadrà in futuro.