Adv online e contenuti violenti: dopo il caso Youtube, da Israele arriva la soluzione. E il Times accusa Facebook

Mondo

di Paolo Castellano

taykey-ceo-and-founder-amit-avnerIl web rappresenta una grande opportunità per le aziende che vogliono pubblicizzare i propri prodotti all’interno dei grandi network pubblicitari online. Come ha dimostrato chiaramente il caso Youtube, gli inserzionisti per salvaguardare la propria reputazione stanno chiedendo alle agenzie pubblicitarie di non esporre le loro locandine digitali sui quei siti che veicolano contenuti legati al terrorismo, alla violenza, alla pornografia e anche alla pedopornografia.

Oggi non esiste uno strumento che sia in grado di filtrare in tempo reale i siti web che ottengono dei guadagni pubblicitari attraverso contenuti osceni.

La società israeliana Taykey però recentemente, cercando di soddisfare le richieste sempre più insistenti degli inserzionisti, ha sviluppato una nuova applicazione per evitare che la pubblicità di un’azienda appaia nei siti terroristi e inappropriati. Con questo software gli inserzionisti potranno essere certi di non finanziare e promuovere enti illegali.

L’applicazione della Taykey scansiona automaticamente i siti di news e i social media per raccogliere e fascicolare i dati ottenuti da essi. Le analisi dei dati ottenuti dai siti archiviati possono favorire l’identificazione secondo un valore di popolarità e di tipologia di pubblico. Si parte dal presupposto che i siti con un’audience “genuina” non supportino il terrorismo e non  diffondano in rete del materiale illegale.

Amit Avner, ceo e founder Taykey, ha dichiarato: «I siti di propaganda terroristica hanno accesso a un mercato pubblicitario online che ogni anno fattura 160 miliardi di dollari. I siti illegali vengono approvati automaticamente e non sono controllati dalle agenzie pubblicitarie virtuali. In questo modo, l’anno scorso, i siti osceni hanno raccolto centinaia di milioni di dollari, inclusi quelli  amministrati da pericolosi gruppi terroristici. La nostra applicazione  indirizza la pubblicità verso quei siti che pubblicano contenuti di alta qualità riducendo così il profitto dei terroristi».

Taykey non è una società pubblicitaria ma si occupa di fornire i dati di audience agli inserzionisti che desiderano creare un account sulla piattaforma Appnexus. Taykey è cresciuta di 32 milioni di dollari dopo gli investimenti fatti da Sequoia, Marker ed Eric Schmidt.

La Taykey sta dunque cercando di risolvere il controverso legame tra pubblicità e violenza.

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Su questi passi si è mosso anche il The Times che il 13 aprile ha pubblicato in prima pagina la sua inchiesta sui contenuti pedopornografici e terroristici presenti in alcuni gruppi di Facebook. I giornalisti del giornale britannico chiedono che i vertici di Facebook vengano indagati per aver permesso l’esistenza di questi materiali osceni. Inoltre  The Times ha sollevato un interrogativo etico sui contenuti discutibili che sono molto popolari e che generano milioni di dollari tutelando così la loro esistenza ed evitando la loro censura.