A un mese dall’attentato alla sinagoga, Copenaghen si unisce in un cerchio di pace

Mondo

copenaghenCentinaia di ebrei, musulmani e cristiani hanno formato sabato 14 marzo un ‘cerchio di pace’ intorno alla sinagoga di Copenaghen: quello stesso luogo sacro che il 15 febbraio fu oggetto di un attacco terroristico, in cui rimase ucciso un uomo della sicurezza, Dan Uzan.

Una manifestazione di pace e solidarietà, a un mese esatto da quel terribile fatto, organizzata dal musulmano Niddal el-Jabr per inviare un forte messaggio che “gli ebrei devono potere praticare la loro religione in pace”.

L’iniziativa richiama in tutto e per tutto quella che si è svolta solo una settimana dopo l’attentato intorno alla sinagoga di Oslo, in Norvegia: un evento, questo, dalla forte eco mediatica non solo per l’importanza di quel gesto voluto da musulmani solo pochi giorni dopo i tragici fatti, ma anche per le polemiche sui numeri effettivi dei partecipanti.

Quello che resta, dall’iniziativa di Oslo così come da quella di Copenaghen, è l’importanza di gesti di solidarietà al mondo ebraico, che da anni purtroppo sono ormai drammaticamente rari.