Israele: in un anno sei le vittime di terroristi rilasciati per Shalit

Israele

di Ilaria Ester Ramazzotti

Malachi-Rosenfeld
Malachi Rosenfeld, il giovane israeliano di 25 anni ucciso in Cisgiordania

Erano 1.027 i detenuti fatti uscire dalle carceri israeliane nel 2011 in cambio della liberazione di Ghilad Shalit, giovane caporale e poi sergente dell’esercito israeliano rapito da Hamas nel 2006. Decine di quei 1.027 già condannati e detenuti sono stati in seguito nuovamente arrestati per disordini o attività violente. Altri si sarebbero resi colpevoli di sei omicidi dal 2014 ad oggi, riporta The Times of Israel del 20 luglio. La rete del terrore di Hamas in Cisgiordania è in gran parte gestita da gruppi di quegli ex detenuti palestinesi che oggi avrebbero base a Gaza, aggiunge il giornale israeliano.

Domenica scorsa lo Shin Bet ha annunciato di aver arrestato quattro componenti di una cellula composta da sette uomini di Hamas che avrebbero aperto il fuoco su una macchina vicino all’insediamento di Shvut Rachel in Cisgiordania nel mese di giugno, uccidendo Malachy Rosenfeld, di 25 anni, e ferendo altre tre persone. Rosenfeld è stato il sesto israeliano morto in attacchi organizzati da ex-incarcerati rilasciati nel 2011 in seguito all’accordo del governo israeliano con Hamas, con la mediazione dell’Egitto.

Nel mese di aprile 2014, poche ore prima del Seder di Pessach, Baruch Mizrachi è stato ucciso in un attacco perpetrato nei pressi di Hebron. Il quarantottenne sovrintendente di polizia è stato assassinato da Ziad Awwad, un operativo di Hamas rimesso in libertà nello scambio del 2011.

Anche Mahmoud Kawasame, uno degli uomini di Hamas che hanno rapito e ucciso gli adolescenti israeliani Naftali Fraenkel, Gilad Shaa e Eyal Yifrach nel giugno del 2014, risulta nella lista degli ex-detenuti rilasciati. Era stato condannato per il suo coinvolgimento in un attentato suicida contro un autobus nel 2004 a Beersheva, costato la vita a sedici israeliani.

Osama As’ad,  trafficante d’armi dal campo profughi di Qalandia in Cisgiordania, che era stato inizialmente incarcerato da Israele per la vendita di armi utilizzate in attacchi terroristici, è stato invece arrestato di nuovo per la sparatoria contro Danny Gonen, ucciso nel West Bank lo scorso giugno.

Di altri ex-incarcerati fatti uscire nel 2011, riporta ancora The Times of Israel, si sono perse le tracce. Ahmad Najjar, un membro operativo di Hamas sospettato di aver orchestrato e partecipato all’attacco terroristico a Shvut Rachel, già condannato per il suo coinvolgimento in precedenti attentati che hanno ucciso tre israeliani, deve ancora essere arrestato.

Questi dati sollevano una questione da tempo dibattuta in Israele e che con la liberazione degli oltre 1000 terroristi per quella di Gilad Shalit ha raggiunto i toni più aspri: quella cioè di quanto sia giusto rimettere in libertà dei terroristi, a centinaia o anche migliaia, per il rilascio di uno o comunque pochi israeliani.