L’insegnamento della parashà Bo e il ruolo del popolo ebraico

di Daniele Cohenca

darknessSappiamo che la Torà non è un libro di storia e non è nemmeno solo un libro di Halakhà che ci insegna come comportarci. La Torà trasmette degli insegnamenti che sono validi per tutte le generazioni. Anche la dettagliata narrazione delle 10 piaghe che D-o mandò in Egitto, non vuole essere un mero resoconto storico della punizione divina al popolo che tanto oppresse i nostri avi, bensì intende trasmettere dei messaggi molto importanti che vale la pena analizzare. In particolare tratteremo della nona piaga, quella del buio, di cui si narra nella Parashà della settimana.
Il buio durò tre giorni ed era talmente fitto da essere palpabile, fino al punto che la sua consistenza impediva perfino i movimenti. Tuttavia questa piaga non colpì gli ebrei, come dice il versetto “e tutti gli ebrei ebbero luce ovunque risiedevano (Esodo 10:23)”; queste parole lasciano aperte due possibilità di interpretazione: la prima, che la piaga del buio non colpì la zona di Goshen dove gli Ebrei risiedevano; la seconda, che la piaga non ebbe alcun effetto sugli ebrei ovunque questi si trovassero. Sono entrambe risposte molto valide che lette con maggiore profondità ci possono dare insegnamenti diversi.
Le due interpretazioni, infatti, possono a loro volta essere lette in questa ottica: esiste una separazione tra “il sacro ed il profano” così assoluta da ammettere che da una parte ci possa essere il “bene assoluto”, mentre dall’altra permane il buio più profondo? Oppure sosteniamo che gli ebrei hanno la forza di portare la luce di ciò che è sacro ovunque, anche laddove il profano e l’immoralità mostrano tutto il loro vigore?
In qualunque modo analizziamo la questione, possiamo mettere tutto in relazione con il nostro ruolo nella vita quotidiana. Viviamo in un mondo di profondo buio spirituale, da cui sembra non esserci via di uscita. Ma in un modo o nell’altro, gli ebrei hanno il potenziale, per certi aspetti il dovere, di portare la luce anche laddove regna il buio più profondo, anche dove materialità e fisicità sembrano prevalere in modo esclusivo.