25 Aprile, un momento di riflessione su persecuzioni e salvezza

Questo shabbat coincide con il 25 Aprile, la data con cui si celebra la rivolta italiana contro il nazifascismo e il momento della sua sconfitta.

Tazrìa-Metzorà
25 aprile 2015 – 6 Iyàr 5775
 
Devar Torà
Questo shabbat coincide con il 25 Aprile, la data con cui si celebra la rivolta italiana contro il nazifascismo e il momento della sua sconfitta. Un momento che ha segnato, per la generazione che ci ha preceduto, la fine di un incubo; e per migliaia di ebrei, italiani e no, che hanno combattuto nella Resistenza o vestendo le divise degli eserciti di liberazione, un risultato ottenuto con il coraggio, l’impegno, e il sacrificio personale. Un evento di 70 anni fa, che per quanto unico non è isolato nella nostra storia, riproponendo il tema costante della persecuzione e della salvezza, anche nei dettagli degli ultimi atti di quei giorni, evocativi della storia di Purim. Il ricordo ebraico di questa giornata è per noi e per tutti un valore aggiunto insostituibile. (Rav R. Di Segni)

Halakhà:
Per quanto riguarda l’acqua da adoperarsi per la Netilat Yadayim vi sono dei limiti. Ne citerò due: l’acqua non deve aver mutato aspetto o colore (shinnùy mar’eh) e non può essere stata già adoperata per un lavoro utile, come lavare, cuocere, raffreddare, annaffiare, ecc. (shelò na’assà bahèm melakhà). I nostri Maestri paragonano la Torà all’acqua. Anche lo studio della Torà deve essere condotto in modo da non cambiarne l’aspetto o il colore, cosa che accadrebbe qualora “rivelassimo in essa aspetti non conformi alla Halakhà”. Analogamente i Maestri ci ingiungono di non adoperare la Torà come “una vanga con la quale scavare” a scopo di ottenerne un utile materiale, quasi si trattasse di un comune lavoro. (Rav A. Somekh)