Rav Elia Benamozegh. Un Maestro a Livorno nel 1800

Libri

di Roberto Zadik

La cover del libro "Elia Benamozegh. Nostro contemporaneo"Chi era Rav Elia Benamozegh? Una figura fondamentale di rabbino e intellettuale dell’Ottocento italiano. Diventato Rabbino Capo di Livorno e morto a 87 anni nel 1900, fu pensatore e intellettuale di fondamentale importanza non solo per il mondo ebraico ma a livello nazionale. Nato da famiglia marocchina originaria di Fez, fu un innovatore che seppe unire forza caratteriale e vibrante energia polemica a spiritualità e passione, trattando degli argomenti più vari, dalla Qabala, al pensiero di Spinoza, al dialogo fra ebrei e cristiani. Ebbe, a questo particolare riguardo, diversi scontri anche molto aspri con un altro importante pensatore e Maestro italiano, Samuel David Luzzato noto con l’acronimo di Shadal.

Rav Elia Benamozegh, figura carismatica e coraggiosa, affrontò con grande audacia, per tutta la sua vita, argomenti a dir poco spinosi come i rapporti fra Esseni e Cristianesimo, il rapporto fra morale ebraica – partendo dal Talmud o dallo Zohar – e morale cristiana e le sue responsabilità nell’abolizione di molte delle norme della Torah, e altre questioni che mostrano un’eccezionale cultura e larghezza di vedute e di visione della vita, pur restando fermamente tradizionale e ligio, nel suo rapporto con l’ebraismo e con la sua identità ebraica. Scrisse opere in italiano e in ebraico; una delle più rilevanti fu Israele e Umanità. Il mio credo, dove enuncia in una ventina di punti il suo pensiero.

Ebbene, nel testo di Marco Cassuto Morselli e Gabriella Maestri, Elia Benamozegh. Nostro contemporaneo, (Marietti 1820, pp. 132, euro 14,00) dedicato al rabbino e al suo percorso, i due autori sintetizzano e spiegano il pensiero di questo grande rabbino e studioso, interessato “alla dimensione universalistica della Torah”, sottolineando come “molti, grazie a lui, conobbero il noachismo, ossia l’alleanza con l’intera umanità”. Nel testo sono contenute diverse citazioni e riferimenti non solo all’opera completa di Benamozegh, ma anche una fondamentale introduzione alla Livorno dell’Ottocento che mette in risalto il suo fondamentale contributo religioso e culturale.