Per una nuova scuola: “buona” e che orienti

Scuola

di Fondazione Scuola

Claudio Aurelio Marcellino2Dopo l’ampia consultazione nazionale, è ormai in dirittura d’arrivo il provvedimento sulla scuola, che sarà il nuovo riferimento per le politiche scolastiche dei prossimi anni. Ne parliamo con il professor Claudio Aurelio Marcellino, docente di Filosofia e Storia presso il Liceo Scientifico Statale Leonardo da Vinci di Milano e già membro dei tavoli tecnici del Ministero dell’Istruzione.
Quali saranno le novità introdotte dal nuovo decreto sulla scuola?
Le principali novità riguardano la valutazione delle scuole e dei docenti, la formazione continua e obbligatoria degli insegnanti, il rafforzamento dei saperi tradizionali e delle competenze trasversali, l’intensificazione dei percorsi di orientamento e di relazione con il mondo del lavoro, l’assunzione di circa 140 mila docenti precari a partire dal mese di settembre 2015, il piano di miglioramento continuo degli istituti scolastici.
E per le scuole paritarie?
L’unico riferimento certo sembra essere legato alla valutazione: le istituzioni scolastiche paritarie, al pari di quelle statali, saranno chiamate a redigere e pubblicare, già da quest’anno, un proprio Rapporto di Autovalutazione a cui sarà legato un Progetto di Miglioramento, secondo i parametri ministeriali.
Quali sono i principali parametri?
Per la prima volta la singola scuola si autovaluterà e sarà valutata dal MIUR, sulla base di alcuni indicatori che riguardano non solo le pratiche educative e didattiche, la progettazione e valutazione dell’ambiente di apprendimento e il curricolo ma anche sulla base di nuovi elementi. Verranno presi in esame anche lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane, l’integrazione con il territorio e i rapporti con le famiglie, l’accoglienza e l’orientamento. La grande novità è la valutazione relativa alla gestione e all’organizzazione delle risorse economiche, materiali e professionali della scuola.
In questo senso, la scuola dovrà diventare “più azienda”?
Al di là degli indicatori di valutazione ministeriali, la scuola paritaria italiana ha bisogno, oggi più che mai, di professionisti nei vari campi in cui opera: accanto a docenti ed educatori preparati e aggiornati, è necessario contare su personale esperto nella gestione, nel marketing e nell’amministrazione della scuola. Si tratta di fornire nuove e diverse competenze alle persone che già operano nella scuola paritaria.
Al contempo, è necessario rivedere la scuola a livello di assetto gestionale e organizzativo affinché sia all’altezza dei nuovi compiti. Centrale a questo proposito è l’idea del miglioramento continuo che superi l’autoreferenzialità, l’immobilismo e il quietismo che talvolta connotano l’operato delle scuole. Oggi per aumentare la competitività nell’ottica dell’educazione è importante puntare anche sull’efficienza ed efficacia (misurabili) del sistema scolastico. Non a caso uno dei punti discussi nel documento ministeriale è rendere trasparenti e on line i dati di ogni scuola (budget, valutazione, finanziamenti ecc.).
Avendo collaborato con la nostra scuola nel progetto di rilancio promosso dall’Assessorato alla Scuola, nell’ottica della “Buona Scuola” quali elementi di continuità rileva?
Il Piano di rilancio al quale abbiamo lavorato l’anno scorso con l’Assessore Hazan e la Professoressa Brunetti, ha in qualche modo anticipato alcuni dei temi della “Buona Scuola”. Nella vostra realtà ho trovato una grande ricchezza in termini di capitale umano, progetto educativo, storia dell’istituzione, valori religiosi. Al contempo, ho ritrovato alcuni nodi che rappresentano ormai delle costanti nelle scuole paritarie, pur con debite differenze. Si è cercato di operare affinché si analizzassero in profondità le difficoltà economiche, gestionali, didattiche, comunicative nell’ottica di individuare le aree di intervento e le priorità.
Questo nel rispetto dell’identità della scuola e con l’obiettivo di rinnovare un clima di motivazione, determinazione, coinvolgimento e sano protagonismo di tutte le componenti della scuola, riunite dall’Assessore: Rabbinato, Fondazione Scuola, Comunità, coordinatori didattici, genitori. In generale, posso dire che per superare i vari problemi riscontrati è indispensabile seguire un approccio d’insieme che tenga in debito conto la natura, l’identità dell’istituzione e il valore peculiare dell’educazione ebraica, l’oggettiva sostenibilità finanziaria e l’efficienza gestionale, l’innovazione che deve andare sempre a braccetto con i saperi tradizionali e la necessità di una comunicazione moderna ed efficace.