Caro nemico ti scrivo

Opinioni

di Luciano Assin

Luciano Assin, israeliano, pacifista, dal suo blog L’altra Israele lancia un messaggio ad un ipotetico interlocutore palestinese: “Se io sono il tuo nemico allora ti darò una notizia sconvolgente: la pace si fa con i nemici e non con chi ti vuole bene. Ma per farla bisognerà raggiungere un compromesso, accettare il mio diritto ad esistere”.

 

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Scrivo a te palestinese abitante a Gaza, non agli attivisti di Hamas ma ad un essere umano che abbia i miei stessi basilari desideri, quelli di vivere in pace e prosperità con i propri vicini. So che probabilmente queste parole non ti arriverranno ma le scrivo ugualmente, la scrittura è il mio mezzo di comunicazione, la mia catarsi.

Anch’io sono figlio di profughi, i miei genitori sono stati scacciati dall’Egitto nel ’56 senza nessuna colpa se non quella di essere ebrei. Pensa, non erano neanche sionisti, infatti si sono trasferiti in Italia e là sono morti. Sono fuggiti con poche cose, e non c’era nessuna onnipotente lobby ebraica ad aspettarli, a ricoprirli d’oro. Nessun Rotschild gli ha aperto le proprie porte o le proprie banche. Si sono rimboccati le maniche ed hanno ricominciato una nuova vita, pieni di nostalgia certo, ma senza vittimismi e pietismi.

Vivere nella povertà e nell’autocommiserazione non porta da nessuna parte, non fa che trasportarti ancora più in fondo ed aumentare così il tuo senso di frustrazione senza offrirti nessuna speranza. L’odio e la rabbia sono energie negative ma pur sempre energie. Se tu fossi in grado di trasformarle in qualcosa di positivo molti dei tuoi problemi probabilmente sarebbero già risolti, riflettici.

Hamas ha come obiettivo di distruggermi, vuole la mia eliminazione fisica, non perchè israeliano, ma in quanto ebreo. E io voglio continuare a vivere, quindi sono spiacente ma non posso proprio collaborare coi progetti dei tuoi capi, e se devo proprio morire preferisco farlo combattendo, padrone del mio destino.

Se sei succube di Hamas tu soltanto puoi combatterlo cambiando così il tuo destino. In caso contrario, se hai deciso di lottare, di combattermi e di distruggermi allora sappi che questo sarà il prezzo da pagare. La guerra è una merda, non esistono guerre di lusso, guerre a cinque stelle, ma solo dolore e distruzione per tutti noi. Tu solo puoi scegliere fra la morte e la vita.

Se il blocco imposto alla striscia di Gaza è così disumano, così rigido, come avete fatto a cibarvi,  a vestirvi, a curarvi, a continuare a vivere? Per costruire le 36 gallerie scoperte fino ad oggi ci sono volute centinaia di migliaia di tonnellate di cemento, anni di lavoro e milioni di dollari. Ah, stavo per dimenticare di dirti che tutto questo cemento è  passato per i valichi di frontiera che vi collegano a Israele. I vostri vicini Egiziani, musulmani come voi, si guardano bene dal concedervi tutte quelle merci che passano attraverso i vostri giurati nemici israeliani.

La soluzione della tua situazione passerà per forza attraverso un piano economico. Ma fino ad ora i fondi raccolti per voi dai paesi europei e dai ricchissimi emirati arabi sono finiti o in mani corrotte o utilizzati per fini terroristici. Quante fabbriche, quante strade, quante infrastrutture avete costruito in tutti questi anni? E sappilo: io ho tutto l’interesse possibile di migliorare la tua economia, di rendere prospera la tua terra, ma senza il tuo aiuto non ci potrò mai riuscire.

Se io sono il tuo nemico allora ti darò una notizia sconvolgente: la pace si fa con i nemici e non con chi ti vuole bene. Ma per farla bisognerà raggiungere un compromesso, accettare il mio diritto ad esistere. Abbiamo firmato due trattati di pace, con l’Egitto e con la Giordania. E li rispettiamo, continuano a rimanere stabili nonostante tutte le turbolenze degli ultimi anni. Io voglio la pace e i miei governi hanno sempre rispettato gli accordi, pensaci.

Amo il mio paese, non sempre amo il mio governo, ma posso  criticarlo e combatterlo democraticamente. Questa è la mia forza e il mio vantaggio. E’ la mia arma segreta.

E per ultimo una parolina per tutti coloro che mi criticano in quanto israeliano, sempre, senza se e senza ma. Senza sapere chi sono, se ho commesso o no dei crimini, se combatto ogni giorno per la pace e la convivenza pacifica o se sia un guerrafondaio assetato di sangue pronto a sacrificare i miei figli alla prima occasione. Molti anni fa ho preso una decisione nei vostri confronti: preferisco continuare a vivere sapendo di essere odiato piuttosto che essere incensato da morto.