L’Unesco dichiara Hebron e la Grotta di Machpelà sito palestinese

Israele

di Ilaria Ester Ramazzotti

Il comitato dell’Unesco riunitosi a Cracovia lo scorso 7 luglio ha approvato la mozione presentata dall’Autorità Palestinese dichiarando il centro storico di Hebron e la Tomba dei Patriarchi Patrimonio dell’Umanità in pericolo dello Stato di Palestina (che l’Unesco riconosce come tale e come membro dal 2011). La decisione arriva dopo la già ampiamente contestata votazione sulla Spianata delle Moschee e il Muro del Pianto, che l’Unesco aveva votato a maggioranza come parte del patrimonio palestinese, negandone di fatto le profonde radici ebraiche.

Scoppia così la diatriba aperta di recente fra l’Organizzazione delle Nazioni Unite e Israele a proposito della Grotta di Machpela (la Tomba dei Patriarchi), il luogo di sepoltura attribuito dalla tradizione storica e religiosa ebraica ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe e delle matriarche Sara, Rebecca e Lea. Il sito è considerato luogo di devozione dai musulmani che lo definiscono “Tomba di Abramo” o “Moschea di Abramo”.

“Un’altra decisione delirante dell’Unesco – ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu -. Questa volta hanno stabilito che la Tomba dei Patriarchi è un sito palestinese, volendo dire che non è un sito ebraico, e che è in pericolo”. Il precedente conflitto con l’Unesco era legato alla risoluzione che nega il legame fra il Tempio di Gerusalemme e il popolo ebraico. In seguito alla recente nuova decisione dell’Organizzazione culturale dell’Onu sul patrimonio storico, Netanyahu ha comunicato il taglio di un milione di dollari dai fondi che Israele versa all’Onu.

“La decisione dell’Unesco su Hebron e la Tomba dei Patriarchi è una sozzura morale”, ha twittato il Ministero degli Esteri israeliano dopo il voto del 7 luglio, aggiungendo che “questa organizzazione senza importanza promuove il falso storico”.
Naftlai Bennett, ministro dell’educazione di Israele, ha invece dichiarato che “è sconfortante e vergognoso che l’Unesco neghi la storia e distorca la realtà, servendo coloro che cercano di cancellare lo stato ebraico”. “Israele non riprenderà la sua collaborazione con l’Unesco finché questa organizzazione resta uno strumento politico invece che professionale”.