Jean Luc Melenchon, capo dell'estrema sinistra francese

Francia, Melenchon critica le parole di Macron sul Vel’ d’Hiv e nega la responsabilità francese 

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti

Jean Luc Melenchon, capo dell'estrema sinistra francese

“No, il governo di Vichy non era la Francia”. E “mai, in nessun momento, i francesi scelsero l’assassinio e la criminalità antisemita. Coloro che non erano ebrei non erano tutti colpevoli del delitto commesso all’epoca, come non lo erano in quanto francesi”! Lo ha scritto lo scorso 19 luglio nel suo blog il leader della sinistra radicale francese Jean-Luc Melenchon (nella foto), in risposta alle dichiarazioni di Emmanuel Macron rilasciate il 16 luglio alla cerimonia commemorativa delle deportazioni del Vel’ d’Hiv, in cui il presidente francese ha dichiarato la Francia responsabile del rastrellamento e delle deportazioni di 13 mila ebrei nel 1942.

Melenchon, che è stato fra i candidati al primo turno delle ultime elezioni presidenziali del 2017, ha aggiunto che “al contrario, attraverso la Resistenza, la lotta contro l’invasore [tedesco] e per il ristabilimento della repubblica quando i [tedeschi] furono espulsi dal territorio, i francesi, i cittadini francesi, hanno dimostrato da quale parte stavano effettivamente” e che il governo di Vichy non era rappresentativo della nazione, mentre “il legittimo governo francese era in esilio in Inghilterra”. Alla fine del suo lungo blog ha poi definito “assolutamente inaccettabile” dire che “la Francia, come popolo, come nazione, era responsabile di quel delitto”.

Il politico ha poi contestato sia le parole di Macron, che aveva definito l’antisionismo come una forma di antisemitismo, che la partecipazione alla commemorazione al Vel’ d’Hiv del premier israeliano Benjamin Netanyahu, bollandolo come “il capo del governo di estrema destra di Israele”.