La Camera approva la legge Fiano sul reato di apologia di fascismo. Ora la parola al Senato

Italia

di Redazione

Martedì 12 settembre la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge di Emanuele Fiano (Partito Democratico) sul reato di apologia di fascismo. La Camera ha approvato il testo con 261 sì, 122 no e 15 astenuti.

Numerosi esponenti del centrodestra hanno contestato la nuova legge, che ora dovrà essere esaminata dal Senato. “L’antifascismo è la cifra di chi difende la libertà, e le opinioni non vengono represse da questo testo” ha spiegato Fiano. Il testo passa ora al Senato.

La legge 

La norma proposta da Emanuele Fiano e approvata ieri dalla Camera estende e completa la legge Scelba del 1952 e poi la Mancino del 1993 (che allargava la Scelba all’odio e discriminazione razziale), con l’introduzione dell’articolo 293-bis nel codice penale relativo al reato di propaganda fascista.

Questo il testo dell’articolo: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi sovversivi del sistema democratico, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne fa comunque propaganda richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici».

Di fatto, quindi, la legislazione contemplerà anche gesti individuali da punire, come il saluto romano, e la diffusione di gadget («produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli» del fascismo e del nazismo).

La proposta di legge prevede «la reclusione da sei mesi a due anni», con «la pena aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici», come ad esempio Facebook.