Mancò la voce del Papa

Opinioni

 

Intervento di Rav Giuseppe Laras.

Che le polemiche attorno alla controversa figura di Pio XII e al suo operato durante il periodo nazi-fascista non si siano mai sopite appare di tutta evidenza ancora in questi giorni, contestualmente alla proiezione televisiva della fiction dedicata a quel pontefice.
La beatificazione di un papa, come di qualunque altra persona, è affare interno della Chiesa Cattolica; tuttavia, un giudizio storico e morale sui personaggi in corso di beatificazione può certamente essere espresso da chiunque.

E’ fuor di dubbio che allora mancò da parte di Pio XII una condanna aperta, ferma e netta, dei crimini perpretrati dai nazisti contro gli ebrei, e non solo. E così mancò la voce del papa anche durante la deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma il 16 ottobre, operata in pieno giorno e di fronte a tutti.

Alcuni, da parte cattolica, giustificano tali silenzi con la preoccupazione del pontefice di evitare un acuirsi delle persecuzioni, non solo verso gli ebrei ma verso anche talune comunità cristiane.

Con tutto il rispetto e considerati i tempi drammatici e terribili di cui stiamo parlando, Pio XII più che da uomo di religione sembra essersi comportatato da uomo politico, avendo fatto prevalere considerazioni di ordine strategico-diplomatico anzichè religioso, rispettabilissime, ma certo non all’altezza delle attese del momento e del ruolo di autorità morale e spirituale universale ricoperto dal pontefice romano.

Circa la fiction di cui molto si sta parlando in questi giorni, pur inevitabilmente rilevando l’evidente grande sforzo mediatico di certa parte del mondo cattolico di enfatizzare l’opera di salvezza attivata all’epoca dal papa e dalla Chiesa a favore di alcuni ebrei in quel frangente terribile, essa resta pur sempre solo una fiction, al cui riguardo ritengo ozioso troppo disquisire.
Accanto, però, ai molti esempi fulgidi di dedizione, altruismo e coraggiosa generosità, non possiamo nascondere l’esistenza di tante storie di segno radicalmente opposto, come, ad esempio, tentativi di conversione al cristianesimo, a volte effettivamente realizzatisi, operati nei confronti di alcuni ebrei perseguitati che avevano trovato asilo in talune istituzioni cattoliche.
La figura di Pio XII è destinata, pertanto, a rimanere un elemento frenante lungo il percorso del dialogo ebraico-cristiano.